Il terzo elemento dello storytelling è sostanzialmente, la scintilla con la quale si entra in relazione con persone che non sono direttamente interessate al nostro prodotto.
Lo storytelling è basato sul racconto di voi, su ciò che siete e sulle vostre passioni. Ossia il racconto che vi ha portato alla realizzazione del vostro prodotto, come l’avete ideato, come l’avete progettato e perché avete riposto in esso tutta la vostra passione.
Trova ciò che ti rende unico e comincia a raccontarlo.
Il terzo elemento è quel qualcosa che ci permette di entrare in relazione con le persone, anche se queste non sono interessate in particolare a noi o al nostro prodotto.
Supponiamo che io faccia gioielli in bigiotteria, e che sia specializzato in gioielli in bronzo:
Un giorno, nel mio negozio (in questo caso può essere anche la pagina instagram dove promuovo i miei prodotti) entra un cliente che sta cercando dei gioielli in argento e non in bronzo. In quel momento, grazie al terzo elemento dello storytelling, posso riuscire ad entrare in relazione con lui ed eventualmente, riuscire a vendere lui un gioiello in bronzo.
Quindi, cos’è il terzo elemento?
Come ti ho già detto, il terzo elemento è un qualcosa che non c’entra niente con il tuo prodotto, ma che però è a stretta relazione con il tuo essere. È un qualcosa di “tangibile” che ti porta a relazionare con tutti.
Voglio farti un esempio su di me: il mio terzo elemento è il papillon.
Come ben sai, amo parlare di digital marketing, e posso dire che dopo tutti questi anni, beh, qualcosa dell’argomento ne capisco. Però, nonostante questo, posso garantirti che mi relaziono con molte persone non interessate al digital marketing, ma che sono entrate in contatto con me, nei tempi dei tempi, perché parlavo di papillon o perché mettevo il papillon.
L’anno scorso, ad uno degli eventi che organizzo insieme al team di cui faccio parte, parlando di digital marketing, un’idea mi balzò alla mente, decisi di fare un test sul pubblico. Dunque fermai il mio discorso e chiesi: “qualcuno di voi può farmi un papillon?”
Una valanga di commenti! Fino a che ad un certo punto è arrivata Dominga Damone, una bravissima illustratrice che mi ha fatto un papillon con le mie faccione, fantastico!
Questo per dirti che era chiaro che in quel momento le persone non volevano sentire discorsi sul digital marketing, ma che è bastato muovere lo speech verso un argomento con il quale molti mi hanno conosciuto, per generare quella scintilla che mi ha permesso di mettermi in relazione con il pubblico e creare un legame con loro. Ed ecco che il gioco è fatto!
Questo è un modo per avvicinare le persone e creare relazioni con loro.
Voglio darti un altro esempio lampante: Marco Montemagno.
Un personaggio del web ormai molto influente, se non lo conosci, beh, presto lo conoscerai.
Lui utilizza il ping-pong come terzo elemento.
Se sentite i suoi video, spesso e volentieri parla di ping-pong; fa vedere che gioca con la pallina e la racchetta. Decide di fare questo, proprio per umanizzare tutto il suo storytelling, che sennò sarebbe basato solo ed esclusivamente sul lavoro. In questo modo, spalanca le porte di chi anche se non interessato all’argomento, percepisce questo come un elemento associativo.
Il ping-pong per Marco Montemagno è proprio come il papillon per me, è Il terzo elemento che permette di entrare in relazione, in maniera più facilitata, con persone che in quel momento non sono interessate al prodotto.
Il terzo elemento dello storytelling, un segreto di cui fare buon uso!